In caso di affitto di ramo di azienda i valori fiscali passano in capo al locatario.
Subentra di fatto nella titolarità dei rapporti giuridico-tributari relativi agli elementi patrimoniali trasferiti
Il valore fiscale dei crediti e dei beni in magazzino trasferiti nell’ambito di un contratto di affitto di ramo d’azienda entrano nella sfera giuridico – tributaria dell’affittuario. Pertanto le svalutazioni tassate in capo al locatore sono dedotte dall’affittuario se e quando risultano da elementi certi e precisi.
Con la risoluzione n. 424/E del 5 novembre, l’Agenzia risponde all’interpello presentato da una società affittuaria di un ramo d’azienda che chiede di conoscere il corretto trattamento fiscale delle svalutazioni operate in precedenza dal locatore.
In particolare, l’Amministrazione finanziaria chiarisce che in caso di affitto di un ramo d’azienda, come previsto dal Codice civile, l’affittuario “subentra nei contratti stipulati per l’esercizio dell’azienda stessa che non abbiano carattere personale” e quindi si sostituisce di fatto al locatore nella gestione dell’azienda affittata, subentrando nella titolarità dei rapporti giuridici e dei relativi valori patrimoniali del ramo d’azienda.
Ai fini dell’imposizione diretta l’affittuario si sostituisce quindi al locatore nelle posizioni fiscali relative agli elementi patrimoniali trasferiti. La conseguenza è che i relativi valori fiscali che si erano formati in capo al locatore entrano a far parte della sfera giuridico – tributaria dell’affittuario e rilevano nella determinazione del suo reddito d’impresa.
Affrontando nello specifico la questione dei crediti, l’Agenzia precisa che sono riconosciti in capo all’affittuario i valori fiscali dei crediti e le relative svalutazioni tassate e che quindi, nel caso in cui tali crediti - prima in capo al locatore - vengano incassati dal locatario, questo può dedurre le eventuali perdite, sempre a patto che 'risultano da elementi certi e precisi'.
