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Italiani di nuovo ottimisti sul mattone.

Italcase.it
21 nov 2016
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Da una ricerca effettuata dal Centro Sudi del Gruppo Immobiliare Italcase Network, si riscontra una ritrovata fiducia nell’investimento immobiliare, che combinata a tassi di interesse che toccano periodicamente record da minimi storici, avvicina nuovamente gli italiani al mondo dei mutui.

Negli scorsi giorni è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto che attua quanto stabilito dal Testo Unico Bancario in tema di credito immobiliare.
L’obiettivo del legislatore è quello di garantire ai consumatori la massima tutela e trasparenza al momento della stipula di un mutuo, ma anche nelle precedenti fasi di ricerca del prodotto.

Nel dettaglio si chiede agli istituti di credito di fornire materiale informativo chiaro, comprensibile e corretto. Solo rispettando queste tre caratteristiche si può garantire al consumatore una migliore possibilità di comparazione dei prodotti disponibili sul mercato. In questo modo sarà semplice individuare e scegliere il più adatto alle proprie esigenze in maniera consapevole e ponderata.
Il Cicr (Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio) si è pronunciato più dettagliatamente sul materiale pubblicitario: su volantini e opuscoli, negli spot radiofonici e televisivi o nelle inserzioni online le informazioni devono essere graficamente leggibili, semplici nella sintassi e nel lessico, che deve essere accessibile a tutti. La costruzione del messaggio deve, inoltre, essere adeguata allo strumento scelto e bisognerà fornire esempi di piani di credito realistici e concisi. Se poi si citano tassi di interesse oppure cifre sui costi del mutuo, si deve esplicitare che si tratta di informazioni pubblicitarie.

Nella fase precontrattuale il consumatore ha il diritto di avere un accesso immediato e semplice a tutta la documentazione esplicativa del contratto e gli istituti devono essere a disposizione per rispondere a dubbi, richieste di chiarimenti e approfondimento.

Se si è pattuito un mutuo a valuta estera e, al momento della stipula, il tasso di cambio oscilla su percentuali – in positivo o in negativo – maggiori del 20%, allora il consumatore avrà diritto di chiedere (alle condizioni stabilite dal suo contratto) una conversione della valuta.